La frequenza cardiaca a riposo, misurazione e metodo.
Come misurare la frequenza cardiaca a riposo è una delle domande ricorrenti nello sport e nel fitness.
La Frequenza Cardiaca a Riposo (RHR Resting Heart Rate) è il battito misurato nella condizione di massimo riposo durante il giorno, di norma al mattino.
In generale, una frequenza cardiaca più bassa a riposo implica una funzione cardiaca più efficiente e una migliore forma fisica cardiovascolare. Una normale frequenza cardiaca a riposo per gli adulti varia da 60 a 100 battiti al minuto ma nello sport le condizioni cambiano, ad esempio, un atleta ben allenato potrebbe avere una normale frequenza cardiaca a riposo più vicina a 40 battiti al minuto.
Frequenza cardiaca a riposo nell’atleta
La frequenza cardiaca a riposo di un atleta può essere quindi molto più bassa rispetto alla popolazione generale. Un atleta giovane e sano può avere una frequenza cardiaca compresa tra 30 e 40 bpm senza per questo essere in una condizione di bradicardia patologica.
Il medico cardiologo, infatti, può delineare un livello di bradicardia patologica a seconda delle linee guida internazionali di riferimento che definiscono la bradicardia:
Frequenza Cardiaca compresa tra i 50 ed i 59 bpm
Frequenza Cardiaca compresa tra i 40 ed i 49 bpm
Frequenza Cardiaca inferiore ai 40 bpm
Queste condizioni però, quando il medico avrà accertato nella sua anamnesi che il paziente è un atleta, valuterà che lo stesso avrà consolidato adattamenti al miocardio indotti dall’esercizio fisico con pregressi e costanti allenamenti. In quel momento il medico valuterà che le condizioni di bradicardia potrebbero essere non riferibili ad una condizione patologica ma fisiologica.

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Bradicardia fisiologica e patologica
In letteratura scientifica esistono due differenti tipologie di bradicardia: fisiologica e patologica.
La bradicardia degli atleti è fisiologica e talvolta è nota come “cuore d’atleta”. E’ una situazione indotta dall’esercizio fisico continuato (se di tipo molto intenso e continuativo o con allenamenti hiit) ne sono particolarmente evidenti gli effetti in atleti del nuoto, ciclismo se tesserati agonisti di lunghe distanze.
Negli amatori o negli sportivi occasionali le variazioni sono nettamente inferiori.
In atleti soggetti ad allenamenti di sport di velocità o potenza non si nota una condizione di bradicardia molto evidente poichè il rimodellamento del ventricolo sinistro del miocardio avrà una condizione di ipertrofia e non di ampiezza del volume.
L’esercizio rafforza il muscolo cardiaco consentendo all’atleta di avere una maggiore quantità di sangue ad ogni battito cardiaco. Quindi più ossigeno a muscoli e tessuti.
Un allenamento di resistenza regolare ed esteso si traduce in cambiamenti simili nella massa, nel volume e nella funzione del ventricolo sinistro e del ventricolo destro negli atleti di resistenza. Ciò porta alla conclusione che il cuore dell’atleta è un cuore ingrandito ma equilibrato.
Nell’atleta di endurance le modificazioni al ventricolo sinistro portano quindi ad una condizione dove il cuore batte meno volte al minuto rispetto a un non atleta. Tuttavia, la frequenza cardiaca massima di un atleta può non essere particolarmente diversa da un soggetto non allenato.

(Tratto da Journal of The American College of Cardiology – link)
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Variazioni nel tempo
La frequenza cardiaca a riposo è però soggetta a fluttuazioni nel tempo che coinvolgono tutta la popolazione, atleti e non atleti.
Negli atleti, alcuni fattori che potrebbero influenzarla includono:
- livello attuale di forma fisica o di salute
- quantità di attività fisica e relativo recupero (un deficit di recupero potrebbe portare ad un battito a riposo più alto)
- stato transitorio di overreaching
- emozione (stress, ansia ed eccitazione possono aumentare la frequenza cardiaca a riposo)
Per misurare la frequenza cardiaca, è sufficiente controllare il battito cardiaco ma è necessario utilizzare sempre lo stesso standard seguendo le raccomandazioni del protocollo internazionale.
Come misurare la frequenza cardiaca a riposo in un atleta?
Segui questa rapida guida passo-passo ed inizia da domattina

Tempo totale :
5
Minutes
Costo totale:
0
€
Strumenti necessari (scegli uno di questi):
Materiale da preparare
Step da seguire:
Step 1
Prendere la misura la mattina al risveglio (metodo consigliato). Non appena svegli rimanere sdraiati, non mettere ancora il primo piede fuori dal letto, mantenere luce spenta e rimanere in silenzio.

Misurare la mattina
Anche se esiste una seconda opzione, la misurazione durante la giornata, è preferibile nelle prime fasi eseguire il test esclusivamente la mattina.
Step 2
Indossare la fascia cardio (metodo non consigliato) oppure applicare al dito il pulsossimetro e premere il bottone per la misurazione.
Leggere la misura della frequenza cardiaca e trascurare il secondo dato (saturazione di ossigeno). Ripetere 3/4 volte.

Ripetere la misura
Le frequenze cardiache sono molto sensibili, è sempre meglio ripetere la lettura più volte per assicurarsi del valore più basso e corretto.
Step 3
Effettuare la misurazione tutte le mattine o a giorni alterni ed aggiornare la tabella excel, word o il proprio blocco note

Verificare l’andamento
Il dato rilevato oggi non ha un grande valore, ciò che serve ad un atleta è monitorare il suo andamento nel tempo, raccogliendo tutti i dati nel calendario.
Conclusioni
Misurare la frequenza cardiaca a riposo è quindi molto semplice. Tuttavia, la parte più complessa è interpretare i dati poichè fluttuazioni in aumento, o in diminuzione, possono essere causate da una ampia complessità di variabili.
Il suggerimento è quello di iniziare a misurare le frequenze e creare un profilo, iniziando da se stessi, per poi riportarlo all’atleta.
Sarebbe anche utile scrivere “come si sente” l’atleta in termini di stanchezza, umore, vigore perchè questi dati, provenienti dalla sfera psicologica, possono aiutarci a capire i comportamenti delle frequenze nel futuro.
Se hai dubbi, scrivi nei commenti e ti risponderò.