Cosa è l’allenamento Neuromuscolare?
Quando si va a fare sport tutti quanti vogliono essere più “forti”, alcuni vorrebbero essere più “potenti”. Ma che differenza c’è?
La prima cosa è capire che il movimento non parte dal muscolo ma parte dalla testa ovvero noi rappresentiamo mentalmente l’immagine di una azione motoria che vogliamo realizzare, anche semplicemente spostare un manubrio o un bilanciere o una tecnica del nostro sport. Questa azione può avvenire per una nostra esigenza può essere interna, ovvero siamo noi che vogliamo farlo, oppure eseguiamo questo gesto perchè c’è un arbitro o il coach ci fa partire al segnale di start.
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Dalla testa al Muscolo
A questo punto il sistema nervoso centrale, cervello e midollo spinale, trasmette l’impulso al sistema nervoso periferico e da qui alla fibra muscolare con una scarica elettrica alla velocità di a 10 metri al secondo con una ulteriore sinapsi che lascia passare l’acetilcolina, un neurotrasmettitore, che rilascia tutta questa carica elettrica verso la fibra muscolare che a quel punto si potrà contrarre.
Una volta.
Un processo complesso, per una sola contrazione.
Questo che abbiamo visto succede una sola volta per una singola contrazione. Ma in ogni Sport o in ogni allenamento noi dobbiamo fare tante contrazioni, tante ripetizioni, tante contrazioni alla stessa frequenza.
E non stancarci.
Una cosa sono gli aspetti Neuromuscolari, che ci consentono di allener l’efficacia della prima contrazione, ed una cosa ben diversa sono gli aspetti metabolici che ci consentono di “mantenere” la setssa forza di contrazione per un periodo di tempo più prolungato.
Allenamenti diversi per contrarre, e mantenere le contrazioni.
Eseguire allenamenti “un po alla cieca” o magari basati su tabelle non consente di avere una visione chiara di quello che stiamo facendo. Molte volte la cofusione avviene tra gli aspetti neuromuscolari, che sono l’allenamento di tutto quello che abbiamo visto finora, on gli allenamenti metabolici che ci consentono di non essere efficienti nel mantenimento prolungato nel tempo di una efficienza neuromuscolare.
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Tipica risposta, peccato che sia sbagliata. Non per opinione personale ma per evidenze scientifiche. E’ davvero difficile capire “quali fibre” compongano ognuno di noi e la bem radicata opinione di avere solo “fibre rosse” o “fibre bianche” si scontra oggi con una sotto miriade di fibre intermedie (fino a 7 ad oggi) che ci fanno capire che non siamo nè fondisti nè velocisti. Semplicemente ci alleniamo per esserlo, ma non è detto che sia la strada più efficace.
Allenare sia gli aspetti neuromuscolari che gli aspetti metabolici è utile anche per chi corre la maratona perchè se non abbiamo allenato gli aspetti neuromuscolari avremo una contrazione lenta e non efficace (con costante dissipazione di energia ad ogni passo) ripetuta migliaia di volte, passo per passo.
Ben diverso se invece il tempo di attacco/stacco fosse ben reattivo, veloce, efficace. E moltiplicato per migliaia di passi.
Tutto parte dalla prima contrazione.
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